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venerdì 30 agosto 2013

LA SOVRANITA' DI DIO ( tutto è stato predestinato) - III PARTE

"A te, SIGNORE, la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra è tuo! A te, SIGNORE, il regno; a te, che t'innalzi come sovrano al di sopra di tutte le cose!" (1 Cor. 29:11).

L’espressione "sovranità di Dio" una volta era generalmente compresa. Era una frase che veniva usata comunemente nella letteratura religiosa. Era un tema che veniva esposto frequentemente dai pulpiti. Era una verità che portava conforto a molti cuori, che dava virilità e stabilità al carattere cristiano. Oggi, però, in molti ambienti, fare menzione della sovranità di Dio, significa parlare una lingua sconosciuta. Se dovessimo annunciare da un pulpito di una chiesa comune che l’argomento del discorso sarà la sovranità di Dio, sarebbe come se avessimo preso in prestito una frase da una lingua morta. Che tristezza che debba essere così!
Che tristezza vedere proprio quella dottrina che è la chiave della storia, l’interprete della Provvidenza, il tessuto stesso della Scrittura, il fondamento della teologia cristiana, così trascurata e così poco compresa!
La sovranità di Dio: che cosa intendiamo con quest’espressione? Intendiamo la supremazia di Dio, la regalità di Dio, la deità di Dio. Dire che Dio è sovrano significa dichiarare che Dio è Dio. Dire che Dio è sovrano significa dichiarare che Egli è l’Altissimo, che "egli agisce come vuole con l'esercito del cielo e con gli abitanti della terra; e non c'è nessuno che possa fermare la sua mano o dirgli: «Che fai?»" (Da. 4:35).
Dire che Dio è sovrano significa dichiarare che Egli è l’Onnipotente, il detentore unico d’ogni potere in cielo e sulla terra, che nessuno potrebbe mai combatterlo e vincerlo, frustrare i Suoi propositi, o resistere alla Sua volontà ("Il nostro Dio è nei cieli; egli fa tutto ciò che gli piace" Sl. 115:3).
Dire che Dio è sovrano significa dichiarare che Egli "domina sulle nazioni" (Sl. 22:28), che è Lui a far
sorgere e a abbattere imperi, Lui a determinare il corso di intere dinastie, come Gli pare meglio. Dire che Dio è sovrano significa dichiarare che Egli è il "beato e unico sovrano, il Re dei re e Signore dei signori" (1 Ti. 6:15). Questo è il Dio della Bibbia. Quant’è diverso il Dio della Bibbia dal Dio della cristianità moderna! Il concetto di Deità che prevale oggi ampiamente anche fra coloro che affermano di dare retta alle Sacre Scritture, non è che una miserabile caricatura, un travestimento blasfemo della Verità. Il Dio del XX secolo è un essere impotente ed effeminato che non suscita rispetto alcuno da un uomo che solo pensi. Il Dio che va per la maggiore oggi nei pulpiti è oggetto di commiserazione, più che di timore e rispetto.
Dire che Dio il Padre si sia proposto la salvezza di tutta l’umanità, che Dio il Figlio sia morto con l’espressa intenzione di salvare l’intero genere umano, e che Dio lo Spirito Santo stia oggi cercando di conquistare il mondo a Cristo, proprio quando è evidente persino all’osservatore casuale, che la grande maggioranza dei nostri simili muoia di fatto nei loro peccati e che stia passando in un’eternità priva di speranza, significa dire che Dio il Padre sia deluso, che Dio il Figlio sia insoddisfatto, e che Dio lo Spirito Santo sia stato sconfitto.
Abbiamo qui espresso arditamente il concetto, ma non vi potrebbe essere altra conclusione.

Sostenere che Dio stia "facendo del Suo meglio" per salvare tutta l’umanità, ma che la vasta maggioranza degli uomini non Gli permette di salvarli, significa insistere che la volontà del Creatore sia impotente, e che la volontà della creatura sia onnipotente. Rendere di questo responsabile il Diavolo, come fanno molti, non risolve affatto il problema, perché se Satana potesse frustrare i propositi di Dio, allora Satana sarebbe onnipotente e Dio non più l’Essere superiore.

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