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lunedì 26 agosto 2013

LA REALTA' NON ESISTE - II CAPITOLO

Come la predestinazione non può essere compresa senza apprezzare adeguatamente l’onnipotenza di Dio, così non può essere compresa senza realizzare cosa sia l’onniscienza di Dio.

La ragione è che la predestinazione è correlata ai propositi e alle intenzioni di Dio, e queste sono per definizioni limitate dalla conoscenza.

Se voi o io ci proponiamo di comprare una scatola di dolciumi per un amico, dobbiamo conoscere l’amico, dobbiamo conoscere dove poterla comprare, e come potergliela portare. Di sicuro nelle cose che riguardano gli esseri umani questa conoscenza può rivelarsi non essere affatto conoscenza. Il nostro amico potrebbe essere appena stato ucciso in un incidente d’auto, o, meno tragicamente, il negozio in cui intendevamo comprare i dolciumi potrebbe essere fallito. Ma per Dio queste sorprese sono impossibili. Nel primo caso non possono esservi intenzioni senza supposta conoscenza, e nel secondo non ci può essere intenzione senza reale conoscenza. Dal momento che, come è stato appena detto, la predestinazione ha a che fare con le intenzioni, dobbiamo considerare l’estensione della conoscenza di Dio.

Si potrebbero elencare tutte le cose che la Bibbia dice che Dio sa, ed infine concludere che egli conosce tutte le cose.

Ma c’è un modo migliore per procedere, ed i dettagli si presenteranno al momento opportuno ugualmente. La procedura sarà quella di mostrare come la dottrina della creazione si correla alla conoscenza di Dio, e come l’onnipresenza e la provvidenza sono relazionate l’una all’altra. Con queste informazioni la natura della conoscenza di Dio potrà quindi essere discussa.

1. CREAZIONE, ONNIPRESENZA, E PROVVIDENZA

Vi è una storia riguardante un visitatore all’industria automobilistica di Henry Ford nei suoi primi giorni. Il Sig. Ford stesso faceva da guida al visitatore. Essi si fermarono un momento per guardare un caposquadra applicato a qualche interessante procedura. Il visitatore con ovvia approvazione porse al caposquadra qualche domanda, a cui egli rispose in modo soddisfacente. Quindi il visitatore chiese: Quante parti separate sono necesssarie per completare una macchina? Il caposquadra con lieve disgusto replicò che non era in grado di pensare ad un’informazione piu’ inutile di quella. Il Sig. Ford avanzò e disse quietamente: Ve ne sono 927 (o qualsiasi altri numero fosse).

Ora, se un inventore e manifatturiere umano ha una conoscenza accurata del suo prodotto, sorprende che l’artefice divino abbia una conoscenza perfino piu’ accurata di ciò che egli ha fatto? Dal momento che Dio ha creato tutte le cose, noi deduciamo che Dio ha una conoscenza perfetta di tutta la sua creazione.

Anche se come cosa in sè è plausibile, non abbiamo bisogno del Sig. Ford per avere una base per la nostra teologia. Le analogie a volte sono ingannevoli, ed abbiamo sempre bisogno della Scrittura. Vi è la Scrittura su questo punto. Nel Salmo 139:2, 15-16 Davide riconosce che Dio lo conosce perchè Dio lo ha fatto. I versi hanno anche altre implicazioni, ma qui l’attenzione è diretta all’idea che Davide fu fatto, formato, curiosamente modellato, e tutte le sue membra furono catalogate. I versi sono: " Tu conosci il mio sedermi ed il mio alzarmi, tu mi comprendi da lontano … La mia sostanza non ti era nascosta, quando fui fatto in segreto, e curiosamente modellato nelle piu’ basse parti della terra … I tuoi occhi videro la mia sostanza, anche se era imperfetta, e nel tuo libro tutte le mie membra furono scritte, che nel tempo furono formate, quando ancora nessuna d’esse era."

Prendiamo un altro verso. Salmo 104:24 dice: "O Signore, quanto varie sono le tue opere! In sapienza le hai tu fatte tutte." La costruzione delle parti dell’universo è incredibilmente intricata, molto piu’ di una Ford Modello T. La sapienza e la conoscenza esibita in queste varie opere è oltre la nostra immaginazione. La creazione è allora evidenza dell’onniscienza di Dio. La stessa idea si trova in molti altri versi. Per esempio, Proverbi 3:19 dice: "Con sapienza il Signore ha fondato la terra, con intendimento ha egli stabilito i cieli. Per la sua conoscenza le profondità sono rotte." Di nuovo, Geremia 10:12 dice: "Egli ha fatto la terra con la sua potenza, egli ha stabilito il mondo con la sua sapienza, ed ha disteso i cieli con la sua discrezione." Senza dubbio vi sono decine di tali versi. Questi dovrebbero essere abbastanza per mostrare che la dottrina della creazione presuppone la dottrina dell’onniscienza divina.

Quindi incontriamo l’idea di onnipresenza. Vi possono essere molti versi nella Bibbia che parlano soltanto dell’onnipresenza di Dio, ma tutti gli altri la combinano con qualche altra dottrina. Quindi, invece di dare una prova separata per la prima, combineremo onnipresenza ed onniscienza in una serie di riferimenti. Le due onni vanno insieme.

Il profeta Geremia dice: "Può qualcuno nascondersi in luoghi segreti che io non lo veda? Dice il Signore. Non riempio io il cielo e la terra?" (23:24). Il motivo per cui nessuno può sfuggire all’attenzione di Dio è che Dio è ovunque. Egli riempie cielo e terra. Ciò che Gli è presente Egli lo conosce. E mentre il verso menziona soltanto gli esseri umani che potrebbero volersi nascondere da Lui, l’implicazione è che Dio conosce ogni cosa perchè Egli è ovunque.

Anche se spesso diciamo che Dio è ovunque nel mondo, sarebbe forse meglio dire che il mondo ovunque è in Dio. Atti 17:24-28 fa riferimento alla creazione, all’onnipresenza, e per implicazione alla conoscenza, quando dice: "il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose in esso … non dimora in templi fatti con mani;" e poi quando aggiunge che "in lui viviamo e ci muoviamo e abbiamo il nostro essere," possiamo dedurne che "tutte le cose" del verso precedente anche hanno il loro essere in Dio. Ovviamente Dio deve conoscere qualsiasi cosa che è in tal modo presente a Lui, o alla Sua mente.

I risaputi versi del Salmo 139 usano l’idea di onnipresenza per rafforzare una lezione concernente la conoscenza di Dio. "Dove me ne andrò dal tuo spirito ... se faccio il mio letto all’inferno, tu sei lì." Non soltanto all’inferno, ma se io friggo il bacon in cucina, "anche lì la tua mano mi condurrà, e la tua mano destra mi sosterrà."

La stessa combinazione di idee si trova anche in Ebrei 4:13: "Nè vi è qualche creatura che non sia manifesta al suo cospetto; ma tutte le cose sono nude ed aperte agli occhi di colui con cui abbiamo a che fare."

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